martedì 14 gennaio 2020

Somme letterarie del 2019

Dopo una lunga assenza sul blog ho deciso di tornare a scrivere qualcosina. Non mi sono data grandi obiettivi, lo farò quando avrò tempo. Ma intanto… quale modo migliore per ritornare "in scena" se non tirando le somme letterarie del 2019?!

Quantitativamente parlando il 2019 è stato meno proficuo del 2018: gli impegni sono stati maggiori, il lavoro mi ha stancato particolarmente ed una certa proposta mi ha distratta dalla lettura 😀 
La qualità delle letture, invece, può essere riassunta con la legge del "tutto o nulla": ho alternato letture da 3⭐a letture che ho faticato a terminare. 

In particolare il 2019 è stato l'anno...
  •  delle grandi conferme
Donato Carrisi tornato più carico che mai con Mila Vasquez e il Suggeritore e del quale ho anche letto, tutti d'un fiato, i tre libri aventi come protagonisti Marcus e Sandra. Se amate i thriller e la suspance avete trovato l'autore che fa al caso vostro.

Ilaria Tuti ritornata in libreria con le nuove indagini del commissario Teresa Battaglia ambientate ancora una volta nel mio amato Friuli. Il suo libro "Ninfa dormiente" ha confermato l'abilità di questa giovane scrittrice italiana che ha pubblicato nel 2018 il suo primo thriller psicologico dal titolo "Fiori sopra l'inferno". Entrambi assolutamente consigliati!

Tess Gerritsen non delude mai le aspettative. Se arrivo da una lettura noiosa e poco scorrevole posso andare a colpo sicuro e risollevare il mio umore iniziando uno dei suoi libri aventi come protagoniste la magica coppia Rizzoli & Isles.

Joel Dicker con "La scomparsa di Stephanie Mailer". Tentare di spiegare la maestria di questo scrittore risulterebbe alquanto riduttivo quindi fidatevi se vi dico: acquistate questo libro a colpo sicuro e, se non avete idea di chi sia l'autore, nel dubbio, acquistate anche "La verità sul caso Harry Quebert", il romanzo che l'ha portato in cima alle classifiche internazionali.

Alice Basso e il ritorno di Vani Sarca nel secondo libro "Scrivere è un mestiere pericoloso". La ghostwriter che collabora con le indagini della polizia di stato è la versione cinica e dark/rock del personaggio di Alice Allevi costruito dalla Gazzola. I libri della Basso faccio sempre fatica ad iniziarli: la scrittura risulta talvolta macchinosa e poco scorrevole, ma una volta che ci si immedesima nel mood di Vani la strada è decisamente in discesa. 

Jeffery Deaver, diventato negli anni il mio porto sicuro, non sbaglia un colpo e "La figlia sbagliata" ne è l'ennesima conferma. Promosso anche lui a pieni voti.

  • delle grandi scoperte
Cominciando con Mirko Zilahy, autore italiano di cui ho comprato, non so esattamente quanto tempo fa, il primo romanzo "E' così che si uccide" e che stupidamente non ho mai preso in mano fino a maggio. Bè, inutile dire che a seguire ho comprato e letto compulsivamente i suoi due libri successivi, dai titoli altrettanto poco rassicuranti "La forma del buio" e "Così crudele è la fine". La scrittura scorrevole e impeccabile non è adatta a stomaci deboli. L'autore racconta con dovizia di particolari le indagini di Enrico Mancini alle prese con sadici assassini, senza mai perdere di vista l'ambientazione storica e culturale della Città Eterna.

Altra autrice in cui sono incappata per caso è B.A Paris che col suo thriller "La coppia perfetta" mi ha tenuta incollata al libro finché non l'ho concluso, lasciandomi un senso di angosciante oppressione come pochi altri hanno saputo fare. Sulla cresta dell'onda, una volta terminato, mi sono fiondata a cercare altri libri della stessa autrice ma "La moglie imperfetta" non ha sortito lo stesso effetto. Peccato. Non escludo però di acquistare prossimamente il suo terzo romanzo "Non dimenticare". Voglio darle un'altra possibilità.
  • delle grandi delusioni
Avete presente quando un libro viene elogiato a tal punto che voi, nella vostra mente, iniziate a compararlo con i libri intoccabili, quelli che consigliereste a chiunque ad occhi chiusi, perché voi non potreste farne a meno?! Ecco, questo è ciò che è successo con alcuni titoli del 2019 e che alla fin fine si son rivelati delle inenarrabili delusioni.

In ordine cronologico il primo libro di cui avevo sentito solo elogi era "La misura dell'uomo" di Malvaldi. Mi spiace per Leonardo, che stimo immensamente, ma la lettura è stata davvero un piattume. Per me è NO.

A seguire (e qui so che tanti si infervoreranno) "Le sette morti di Evelyn Hardcastle". Bella la trama, una specie di rivisitazione di "Dieci piccoli indiani", ma l'ho trovato tanto tanto noioso che più volte ho pensato di abbandonarlo. Poi però l'etica della lettrice accanita ha prevalso e mi ha spinta a proseguire sperando in un colpo di scena che mi avrebbe fatto cambiare idea, e invece...

"Questione di Costanza" è stata l'altra grande delusione del 2019. L'errore che ho commesso, lo ammetto, è stato di leggere questo romanzo della Gazzola cercando in ogni pagina un dettaglio che mi ricordasse Alice Allevi. Ma Costanza Macallè non ha nulla a che vedere con Alice, nonostante nell'impostazione di quest'ultimo romanzo io abbia avuto dei flashback che mi hanno fatto pensare all'"Allieva". Inoltre ho trovato la trama povera e noiosa fin oltre la metà, mentre la conclusione scarna e insignificante. Bocciato, a malincuore.

"Nato fuori legge. Storia di un'infanzia africana" di Trevor Noah l'ho letto a tratti, ogni tanto mi son limitata a leggere solo i dialoghi, ma vi garantisco che questo non ha inficiato la mia valutazione. Mai libro fu più ripetitivo.

Per finire "Ho sposato una vegana" di Fausto Brizzi lo classifico, per comodità, tra le grandi delusioni del 2019 anche se in realtà andrebbe nella categoria "senza infamia e senza lode" (che non creerò). Idea carina, originale ma piuttosto riduttiva. Non saprei nemmeno dire cosa mi aspettassi in più da questo libro.

Direi che per il mio ritorno può bastare, alla prossima! 
Buona lettura!


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